Mario Fava contro Jaquelin 1

Senta signorina, Ferma a piramide questo. erano davanti un aperitivo jaquelin e mario, arrivati da due lati lontani della città. Ognuno con il suo gruppo, mandavano avanti stentate discussioni di aggiornamento e volando di palo in frasca si pigiavano i due tre negroni che il senior robertino mungeva per loro. Memè malacanna, massetto, la cri e ada, gigi pago pegno e mario, questa era la sua formazione. Vertigo massetto aveva adocchiato un tavolino proprio strizzato contro quello della malcapitata. faccetta supermario si traballacchiava ancora nella sua polemica inutile nei confronti del suo corpo, lasciati i giardini maleodoranti, aveva preso la via del cardiofit climatizzato, pagava l'azienda e non avevi nemmeno costi di trasbordo da sopportare. Appena uscito da quella tortura il giovine non riusciva mai a gestire quella correzione d'ossigeno al suo cervello. Rosso in faccia non lo si poteva tenere, spigolando frecciatine coriandoli e ricamini su ogni parola che una donna (unico suo interlocutore dopo le 18.00) potesse attutire, quella mole omicida non lasciava scampo a nessuna. Ridevano anche le monache del monastero, le gitane ed i piloni dell'alta tensione. Una volta chiara V perse completamente la testa vedendolo aggrappato alla sua capa, classico menager asessuato e rossofuoco pigmentato, inacidito dal 1983 e serio-appassito. Quella sera mario aveva voluto forzare come sempre le sue possibilità, e la dirigente passaticcia gli sembrava una buona medaglia da collezionare. Sapeva di non poter fallire, 47 minuti di tapirulà non volevano certamente dire niente.

Fatto sta che anche la sera di jaquelin il nostro eroe aveva sbatacchiato il suo organo pompatore ben oltre i 140 bpm ed ancora ne portava il colore sul viso. Vertigo gli fa segno, sventolando la bandierina appena issata su quel territorio finalmente conquistato. Mancavano però le sedie su cui prendere residenza per quella serata e dopo aver fatto adagiare tutti il piccolo principe dello sberleffo chiese al tavolo a fianco se quella sedia era occupata. La ragazza rispondendo al suo sorriso sornione: “si, è occupata dalla borsa”, “vabbe – dice mario – basta che non ci sono coltelli e forbicine, io mi ci posso sedere comunque”. Su una risata interlocutoria la sedia viene liberata e tutto sembra finito lì. I due però sono seduti praticamente di fronte e la piccola non fa altro che buttare lì per lì sguardi incuriositi. Il mago a quel punto non può fare altro che pavoneggiarsi allisciandosi le piume come nessuno sa fare meglio di lui. Continua le chiacchere con la sua squadra ed a un certo punto prende a leggere un giornale tirato fuori non sa bene nemmeno da chi. In tutto questo jaquelin si alza a prendere da bere e poco dopo si va a sedere spalla a spalla con mario. A questo punto il ganzo del pigneto non può far altro che alzare lo sguardo da quei fogli e con un'occhiata svogliata le chiede “Senta signorina, ferma a piramide questo?”

CONTINUA

1 commento:

bradiponevrotico ha detto...

sempre livelli altissimi